Consulente Informatico per Le Iene nel Servizio sulle Truffe

Martedì 27 maggio 2025 il CEO Forenser Paolo Dal Checco ha nuovamente collaborato – come consulente informatico forense per Le Iene – a un servizio TV andato in onda su Mediaset durante la trasmissione “Le Iene” che mette in guardia le potenziali vittime dalle nuove truffe che arrivano tramite smartphone.

Paolo Dal Checco, Consulente Informatico per Le Iene

Supportando Le Iene in qualità di Consulente Informatico, il CEO Forenser Paolo Dal Checco ha illustrato alcune caratteristiche tecniche che contraddistinguono le 5 nuove truffe raccontate nel servizio TV della iena Matteo Viviani, spiegando anche ove possibile quali contromisure possono essere utilizzate per evitare di cadere vittima dei raggiri.

Le 5 truffe che arrivano via smartphone, raccontate nel servizio dove il CEO Paolo Dal Checco ha partecipato in qualità di consulente informatico per Le Iene sono le seguenti:

1. La truffa “task scam” dei like e delle recensioni facili

Questa truffa inizia con un contatto, spesso tramite telefono, che propone un’offerta di lavoro dopo aver presumibilmente ricevuto un curriculum. L’obiettivo dei truffatori è spostare la conversazione su WhatsApp. Qui, vengono proposti “lavoretti facili” da fare da casa. La vittima viene introdotta a una piattaforma dove, tramite un semplice tasto, può rilasciare recensioni positive su vari prodotti per “accattivare” i clienti. Viene descritto come “il lavoro più facile del mondo”: si clicca “like” su un sito web e compare in automatico un commento positivo.

La fregatura emerge presto. Il sistema richiede di caricare denaro per guadagnare. Ad esempio, caricando €10 si guadagnano €30 tramite le recensioni. Dopo un po’, i prodotti “normali” finiscono, e per continuare a mettere like e recensioni false, bisogna comprare pacchetti speciali. La vittima, pur potendo intuire la truffa, viene abbindolata e carica i soldi. In un caso, una vittima ha caricato €70 e ha ricevuto un bonifico di €160 come “prova” che funzionava. I pagamenti o i guadagni spesso passano per le criptovalute. I truffatori fanno scaricare app di criptovalute che controllano loro, o inviano criptovalute false. Una volta che la vittima è “ingolosita”, la posta in gioco viene alzata. La vittima nell’esempio ha caricato €320 per un secondo pacchetto, ma le sono stati chiesti altri €1700 per sbloccare un guadagno promesso di €10.000.

A questo punto, spesso la vittima inizia a insospettirsi, riconoscendo che guadagnare €70 in pochi giorni è credibile, ma pagare €1700 per ottenerne €10.000 non lo è. I truffatori comunicano solo per messaggio, dicendo che le chiamate sono proibite durante l’orario di lavoro. I numeri usati sono spesso stranieri, anche se alcuni possono sembrare italiani. Se la vittima prova a chiamare o a chiedere chiarimenti, la chat viene bloccata e i truffatori spariscono con i soldi. Ci si può difendere prestando attenzione a offerte “troppo belle per essere vere”, contatti da numeri esteri e all’uso di criptomonete. È utile verificare da quanto tempo esiste un sito web e lo si può fare semplicemente tramite siti di Whois come Whois di Domain Tools o Who.is.

2. La truffa del cane smarrito e ritrovato

Questa truffa colpisce chi ha smarrito un animale domestico, come un cane o un gatto. I truffatori cercano annunci di smarrimento che contengono molti dettagli personali, come la zona di residenza e il nome e la descrizione dell’animale. Ti chiamano, a volte in orari insoliti, da un numero sconosciuto. Dall’altra parte, con una voce arrogante, sostengono che hai abbandonato il tuo animale, usando il nome corretto dell’animale.

Successivamente, chiedono una somma di denaro, anche elevata (nell’esempio, €4000), per restituire l’animale. Giustificano l’importo citando leggi più severe sull’abbandono degli animali, che prevedono multe salate (fino a €10.000) e persino il carcere. Nell’esempio riportato, la truffa non è andata a buon fine perché l’annuncio che i truffatori avevano visto era vecchio, e il cane era già tornato a casa nel frattempo. La vittima ha capito subito la frode. Nonostante ciò, questa truffa sfrutta l’amore dei padroni per i loro animali, spingendoli potenzialmente a pagare pur di riaverli.

3. La truffa dell’emergenza IT-Alert falsa

Una truffa particolarmente cinica sfrutta la paura legata ai disastri naturali, come alluvioni, terremoti o eruzioni vulcaniche, che colpiscono diverse aree in Italia. I criminali inviano un SMS che appare come un messaggio di emergenza autentico “!”IT-Alert”, come quelli che abbiamo tutti ricevuto mesi fa nelle fasi di test del protocollo ItAlert. Questo messaggio che si finge IT Alert contiene un link: cliccando sul link, si viene reindirizzati a un sito web dove viene richiesto di scaricare un’applicazione, ad esempio – per Android – in formato Apk.

Questa applicazione scaricata è in realtà un malware. Una volta installata, l’app prende il controllo del telefono. Inizia a spiare le tue attività, rubare le password, e può persino attivare la telecamera e l’audio del dispositivo. Un rischio enorme riguarda le app bancarie: il malware può utilizzare i dati biometrici salvati sul telefono (come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale) per autenticare operazioni bancarie come bonifici o ricariche. In sostanza, il malware può svuotare il conto corrente. Una volta che il malware prende possesso del telefono e inizia ad autenticare operazioni al posto tuo, si è “finiti”.

5. La truffa della votazione per il concorso della nipotina

Arriva un messaggio, spesso dal numero di un contatto o un amico. Il messaggio chiede un semplice favore, come “Ciao, puoi votare per mia figlia o nipote per una borsa di studio importante oppure un concorso di danza o bellezza?” e contiene un link. Cliccando sul link si accede a una pagina dove si vota tra due candidate cliccando sulla foto.

Per poter votare, compare una richiesta di inserire il numero di telefono per l’autenticazione. Dopo aver inserito il numero, si riceve un messaggio (tipicamente via WhatsApp) che richiede una “autorizzazione rapida e semplice via WhatsApp” e fornisce un codice. Questo processo replica quello per attivare WhatsApp sul computer (WhatsApp Web/Desktop). Inserendo il codice ricevuto nell’apposito campo, si autorizza il dispositivo dei truffatori ad accedere al proprio account WhatsApp. In pochi secondi, la tua chat appare sul loro computer.

A quel punto, i truffatori ottengono i tuoi contatti e altre informazioni che riescono a prelevare. Possono quindi mandare messaggi ai tuoi contatti e nei gruppi di cui fai parte per perpetuare la stessa truffa. Prendono il controllo del tuo account WhatsApp, tagliandoti fuori. Iniziano a usare il tuo account per fare truffe a nome tuo, rendendoti inconsapevolmente un loro “collaboratore”.

5. La truffa della vendita online sui siti di compravendita usato

Questa truffa prende di mira le persone che vendono oggetti su piattaforme online. Il processo inizia normalmente: metti in vendita un oggetto, ricevi una proposta di acquisto e accetti. Le comunicazioni iniziali dalla piattaforma (es. Subito) sono reali, confermando l’affare e dicendo di attendere il pagamento.

La truffa inizia con un messaggio che sembra autentico e provenire dalla piattaforma. Questo messaggio dice “Per sbloccare il pagamento clicca qui”. Cliccando il link si apre una pagina che è una copia identica alla tua pagina dell’offerta, completa di brand, foto dell’oggetto venduto e importo. Sulla pagina, un messaggio indica che il pagamento è “bloccato per motivi di sicurezza” e chiede di cliccare per sbloccarlo. Questa pagina viene clonata molto velocemente dopo che l’oggetto è stato messo in vendita, anche solo 10 minuti dopo. Cliccando sul bottone per “sbloccare il pagamento”, viene richiesto di “inserire i dati della tua carta di credito per poter effettuare la transazione”. Questo è il momento cruciale in cui si dovrebbe avere il sospetto. Fornire i dati della carta di credito permetterebbe ai truffatori di accedere ai fondi. La truffa è considerata “furba”. È stato segnalato che anche le piattaforme stesse potrebbero non essere a conoscenza di questa specifica modalità di frode. Le comunicazioni di pagamento reali da parte delle piattaforme dovrebbero generalmente arrivare via email con un link.

Il CEO Forenser Paolo Dal Checco come consulente tecnico per Le Iene

Questo servizio TV per Le Iene prosegue un ciclo di servizi dove il CEO Forenser Srl Paolo Dal Checco, in qualità di Consulente Tecnico de Le Iene, ha dato il suo contributo per chiarire gli aspetti tecnici delle frodi informatiche e fornire alcuni spunti per difendersi. L’attività di consulente tecnico per Le Iene, nei servizi nei quali viene coinvolto, è un modo di aiutare le persone a proteggersi dalle truffe, dagli attacchi informatici, dai raggiri e dalle minacce aumentando la consapevolezza del pubblico circa le questioni tecniche che sottendono a questo tipo di minacce.

Confidiamo infatti che, anche grazie ai Servizi TV de Le Iene, le persone possano conoscere in anticipo le mosse dei truffatori ed evitare di essere truffate, dato che la miglior difesa è proprio la consapevolezza, la conoscenza, il “farsi trovare pronti” nel momento in cui verremo contattati via SMS o Whatsapp da potenziali truffatori che tenteranno di farci inserire codici, installare applicazioni, accettare lavori, investire in criptomonete o trading con promesse di facili guadagni o a volte ricatti o estorsioni.

Il Consulente Tecnico de Le Iene Paolo Dal Checco

Le indicazioni fornite da Paolo Dal Checco in risposta alle domande della Iena Matteo Viviani, quale Consulente Tecnico de Le Iene nel servizio sulle 5 truffe al cellulare, possono infatti essere utilizzate per difendersi dalle frodi online e non solo, per quanto ribadiamo che la prima difesa è la consapevolezza e l’attenzione alle comunicazioni che giungono da parte di chi ci chiede soldi, dati o di agire con urgenza, proponendo in genere offerte “too good to be true”, cioè troppo belle per essere vere.

Cosa fare si si è vittima di truffa o frode informatica

Purtroppo è frequente che le persone cadano vittima di questo tipo di truffe e richiedano poi al consulente informatico forense una perizia informatica per poter ricostruire quanto effettivamente accaduto e far valere i propri diritti tramite una querela o una causa in Procura o Tribunale, eventualmente acquisendo tramite copia forense le prove informatiche che testimoniano quanto effettivamente accaduto.

Ovviamente è importante rivolgersi innanzitutto all’Autorità Giudiziaria, ad esempio passando dalle Forze dell’Ordine come la Polizia Postale ma non solo, anche i Carabinieri, Guardia di Finanza o in generale la Procura della Repubblica possono accettare querele o esposti.

Un buon avvocato è altresì strategico per potersi tutelare, consigliamo di scegliere avvocati e studi legali che abbiano pratica nel mondo della informatica forense e nei reati informatici, così che possano comprendere le questioni legate alle prove digitali, all’importanza di una copia forense delle evidenze digitali e sappiano gestire cause basate sul mondo digitale.

Un suggerimento che possiamo dare a chi fosse caduto vittima di queste truffe è procedere immediatamente – in autonomia o con l’ausilio di un perito forense – con acquisizione forense delle prove digitali che testimoniano l’evento e possano ricondurre all’attribuzione dell’autore. Le prove digitali sono infatti uno dei requisiti essenziali per procedere poi con una denuncia/querela in Procura, presso i Carabinieri, Polizia Postale, Guardia di Finanza o Polizia Giudiziaria oppure con una causa civile in Tribunale per risarcimento danni, ricorso, ATP, descrizione, citazione in Giudizio.

Corso Difese d’Ufficio per Camera Penale di Como e Lecco

Lunedì 13 maggio 2024 si terrà la lezione del Dr. Paolo Dal Checco sulle indagini in materia di reati informatici nell’ambito del Corso Difese d’Ufficio 2024/2025 “Avv. Davide Monteleone” per la Camera Penale di Como e Lecco.

La lezione, che terrò online, riguarderà il procedimento di acquisizione della prova informatica tramite tecniche, metodologie e princìpi d’informatica forense, fino a condurre i partecipanti ad approfondire alcune casistiche pratiche come l’acquisizione forense di smartphone, la copia forense di PC, pendrive o hard disk, la cristallizzazione a fini probatori di siti web, la produzione in Giudizio di messaggi di posta elettronica, file di log, la copia conforme di fotografie, video o registrazioni audio, le attività di digital forensics in ambito di processi penali.

La lezione sulla informatica forense e le indagini informatiche si colloca all’interno del Corso Difese d’Ufficio, del quale è responsabile l’Avv. Andrea Artusi, responsabile della Segreteria del Corso: Dott.ssa Laura Lodato e con il Comitato di Gestione composto dagli Avv. Andrea Artusi, Avv. Egon Bianchi, Avv. Davide Giudici, Avv. Elisa Magnani, Avv. Nicoletta Manca, Avv. Edoardo Pacia.

Il programma del corso sulla Difesa D’Ufficio, Modulo 2024, organizzato dalla Camera Penale di Como e di Lecco è il seguente:

1) Lunedì 15.01.2024 (Como, presso Aula Magna del Tribunale) – valida per il riconoscimento dei crediti formativi obbligatori
Presentazione del Corso delle Difese d’Ufficio;
Principi generali di deontologia – i rapporti con il cliente, i colleghi, i magistrati, la cancelleria, polizia giudiziario e giornalisti;
Deontologia della difesa d’ufficio.
Relatore: Avv. Renato Papa del Foro di Como

2) Lunedì 29.01.2024 (Como, presso Aula Magna del Tribunale)
La prova della colpa, del dolo e le loro forme (dolo eventuale/colpa cosciente);
Il delitto preterintenzionale;
Reato colposo e modelli di responsabilità – casi pratici.
Relatore: Avv. Edoardo Pacia del Foro di Como

3) Lunedì 12.02.2024 (Como, presso Aula Magna del Tribunale)
Cause di giustificazione;
Imputabilità;
Misure di sicurezza.
Relatore: Avv. Davide Giudici del Foro di Como

4) Lunedì 26.02.2024 (Como, presso Aula Magna del Tribunale)
Il nesso di causalità (teorie);
La prova del nesso di causa;
La causalità omissiva e altri cenni sulle posizioni di garanzia e, in particolare, su quella del medico;
Casi pratici.
Relatore: Avv. Giuseppe Sassi del Foro di Como

5) Lunedì 11.03 .2024 (Lecco, aula che verrà comunicata)
Il delitto tentato;
Il concordo di persone – concorso morale;
Il reato circostanziato e la recidiva – casi pratici.
Relatore: Avv. Marcello Perillo del Foro di Lecco

6) Lunedì 25.03.2024 (Lecco, aula che verrà comunicata) – valida per il riconoscimento dei crediti formativi obbligatori
Il patrocinio a spese dello Stato: chi ne ha diritto, quali documenti sono necessari – esempio pratico;
La deontologia del patrocinio a spese dello Stato.
Relatore: Avv. Luca Marsigli del Foro di Lecco (confermato)

7) Lunedì 8.04.2024 (Lecco, aula che verrà comunicata)
I reati associativi;
Partecipazione e concorso esterno.
Relatore: Avv. Marcello Perillo del Foro di Lecco
8) Lunedì 29.04.2024 (Como, presso Aula Magna del Tribunale)
I reati contro la Pubblica Amministrazione;
I reati di falso.
Relatore: Avv. Edoardo Pacia del Foro di Como

9) Lunedì 13.05.2024 (Lecco, aula che verrà comunicata)
I reati informatici: casi pratici;
Le indagini in materia di reati informatici.
Relatori: Dott. Paolo Dal Checco – Consulente Informatico Forense iscritto all’Alo dei CTU e dei Periti del Tribunale di Torino

10) Lunedì 17.06.2024 (Como, presso Aula Magna del Tribunale)
I reati in materia di stupefacenti; casi pratici.
Relatore: Avv. Paolo Camporini del Foro di Como

11) Lunedì 8.07.2024
I reati contro la persona: casi pratici.
Relatore: Dott.ssa Bianca Maria Bianchi – Presidente sezione Penale c/o Tribunale di Lecco

12) Lunedì 23.09.2024 (Lecco, aula che verrà comunicata)
I reati stradali; casi pratici.
Relatore: Avv. Alessandro D’Addea del Foro di Monza

13) Lunedì 7.10.2024
I reati contro il patrimonio;
Le principali fattispecie di reato nel diritto tributario.
Relatore: Avv. Andrea Soliani del Foro di Milano

14) Lunedì 21.10.2024 (Lecco, aula che verrà comunicata)
Approfondimento sui reati di violenza domestica e di genere alla luce della nuova legge Codice Rosso;
Simulazione delle fasi.
Relatrici: Dott.ssa Giulia Barazzetta – Giudice presso il Tribunale di Lecco
Dott.ssa Giulia Angeleri – Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco

15) Lunedì 28.10.2024
Diritto penale europeo: l’impianto del diritto penale dopo il Trattato di Lisbona;
Il sistema delle Corti ed il ricorso innanzi alla CEDU.
Relatrice: Avv. Marina Silvia Mori del Foro di Milano

16) Lunedì 18.11.2024 (Lecco, aula che verrà comunicata)
Le cause di estinzione del reato
Relatrici: Dott.ssa Nora Lisa Passoni – GIP presso il Tribunale di Lecco

Ulteriori dettagli, moduli, documenti e programma ufficiale è reperibile sulla pagina della Camera Penale di Como e Lecco all’indirizzo https://camerapenale-comolecco.it/corso-difese-dufficio/.