Consulente Informatico per Le Iene nel Servizio sulle Truffe

Martedì 27 maggio 2025 il CEO Forenser Paolo Dal Checco ha nuovamente collaborato – come consulente informatico forense per Le Iene – a un servizio TV andato in onda su Mediaset durante la trasmissione “Le Iene” che mette in guardia le potenziali vittime dalle nuove truffe che arrivano tramite smartphone.

Paolo Dal Checco, Consulente Informatico per Le Iene

Supportando Le Iene in qualità di Consulente Informatico, il CEO Forenser Paolo Dal Checco ha illustrato alcune caratteristiche tecniche che contraddistinguono le 5 nuove truffe raccontate nel servizio TV della iena Matteo Viviani, spiegando anche ove possibile quali contromisure possono essere utilizzate per evitare di cadere vittima dei raggiri.

Le 5 truffe che arrivano via smartphone, raccontate nel servizio dove il CEO Paolo Dal Checco ha partecipato in qualità di consulente informatico per Le Iene sono le seguenti:

1. La truffa “task scam” dei like e delle recensioni facili

Questa truffa inizia con un contatto, spesso tramite telefono, che propone un’offerta di lavoro dopo aver presumibilmente ricevuto un curriculum. L’obiettivo dei truffatori è spostare la conversazione su WhatsApp. Qui, vengono proposti “lavoretti facili” da fare da casa. La vittima viene introdotta a una piattaforma dove, tramite un semplice tasto, può rilasciare recensioni positive su vari prodotti per “accattivare” i clienti. Viene descritto come “il lavoro più facile del mondo”: si clicca “like” su un sito web e compare in automatico un commento positivo.

La fregatura emerge presto. Il sistema richiede di caricare denaro per guadagnare. Ad esempio, caricando €10 si guadagnano €30 tramite le recensioni. Dopo un po’, i prodotti “normali” finiscono, e per continuare a mettere like e recensioni false, bisogna comprare pacchetti speciali. La vittima, pur potendo intuire la truffa, viene abbindolata e carica i soldi. In un caso, una vittima ha caricato €70 e ha ricevuto un bonifico di €160 come “prova” che funzionava. I pagamenti o i guadagni spesso passano per le criptovalute. I truffatori fanno scaricare app di criptovalute che controllano loro, o inviano criptovalute false. Una volta che la vittima è “ingolosita”, la posta in gioco viene alzata. La vittima nell’esempio ha caricato €320 per un secondo pacchetto, ma le sono stati chiesti altri €1700 per sbloccare un guadagno promesso di €10.000.

A questo punto, spesso la vittima inizia a insospettirsi, riconoscendo che guadagnare €70 in pochi giorni è credibile, ma pagare €1700 per ottenerne €10.000 non lo è. I truffatori comunicano solo per messaggio, dicendo che le chiamate sono proibite durante l’orario di lavoro. I numeri usati sono spesso stranieri, anche se alcuni possono sembrare italiani. Se la vittima prova a chiamare o a chiedere chiarimenti, la chat viene bloccata e i truffatori spariscono con i soldi. Ci si può difendere prestando attenzione a offerte “troppo belle per essere vere”, contatti da numeri esteri e all’uso di criptomonete. È utile verificare da quanto tempo esiste un sito web e lo si può fare semplicemente tramite siti di Whois come Whois di Domain Tools o Who.is.

2. La truffa del cane smarrito e ritrovato

Questa truffa colpisce chi ha smarrito un animale domestico, come un cane o un gatto. I truffatori cercano annunci di smarrimento che contengono molti dettagli personali, come la zona di residenza e il nome e la descrizione dell’animale. Ti chiamano, a volte in orari insoliti, da un numero sconosciuto. Dall’altra parte, con una voce arrogante, sostengono che hai abbandonato il tuo animale, usando il nome corretto dell’animale.

Successivamente, chiedono una somma di denaro, anche elevata (nell’esempio, €4000), per restituire l’animale. Giustificano l’importo citando leggi più severe sull’abbandono degli animali, che prevedono multe salate (fino a €10.000) e persino il carcere. Nell’esempio riportato, la truffa non è andata a buon fine perché l’annuncio che i truffatori avevano visto era vecchio, e il cane era già tornato a casa nel frattempo. La vittima ha capito subito la frode. Nonostante ciò, questa truffa sfrutta l’amore dei padroni per i loro animali, spingendoli potenzialmente a pagare pur di riaverli.

3. La truffa dell’emergenza IT-Alert falsa

Una truffa particolarmente cinica sfrutta la paura legata ai disastri naturali, come alluvioni, terremoti o eruzioni vulcaniche, che colpiscono diverse aree in Italia. I criminali inviano un SMS che appare come un messaggio di emergenza autentico “!”IT-Alert”, come quelli che abbiamo tutti ricevuto mesi fa nelle fasi di test del protocollo ItAlert. Questo messaggio che si finge IT Alert contiene un link: cliccando sul link, si viene reindirizzati a un sito web dove viene richiesto di scaricare un’applicazione, ad esempio – per Android – in formato Apk.

Questa applicazione scaricata è in realtà un malware. Una volta installata, l’app prende il controllo del telefono. Inizia a spiare le tue attività, rubare le password, e può persino attivare la telecamera e l’audio del dispositivo. Un rischio enorme riguarda le app bancarie: il malware può utilizzare i dati biometrici salvati sul telefono (come l’impronta digitale o il riconoscimento facciale) per autenticare operazioni bancarie come bonifici o ricariche. In sostanza, il malware può svuotare il conto corrente. Una volta che il malware prende possesso del telefono e inizia ad autenticare operazioni al posto tuo, si è “finiti”.

5. La truffa della votazione per il concorso della nipotina

Arriva un messaggio, spesso dal numero di un contatto o un amico. Il messaggio chiede un semplice favore, come “Ciao, puoi votare per mia figlia o nipote per una borsa di studio importante oppure un concorso di danza o bellezza?” e contiene un link. Cliccando sul link si accede a una pagina dove si vota tra due candidate cliccando sulla foto.

Per poter votare, compare una richiesta di inserire il numero di telefono per l’autenticazione. Dopo aver inserito il numero, si riceve un messaggio (tipicamente via WhatsApp) che richiede una “autorizzazione rapida e semplice via WhatsApp” e fornisce un codice. Questo processo replica quello per attivare WhatsApp sul computer (WhatsApp Web/Desktop). Inserendo il codice ricevuto nell’apposito campo, si autorizza il dispositivo dei truffatori ad accedere al proprio account WhatsApp. In pochi secondi, la tua chat appare sul loro computer.

A quel punto, i truffatori ottengono i tuoi contatti e altre informazioni che riescono a prelevare. Possono quindi mandare messaggi ai tuoi contatti e nei gruppi di cui fai parte per perpetuare la stessa truffa. Prendono il controllo del tuo account WhatsApp, tagliandoti fuori. Iniziano a usare il tuo account per fare truffe a nome tuo, rendendoti inconsapevolmente un loro “collaboratore”.

5. La truffa della vendita online sui siti di compravendita usato

Questa truffa prende di mira le persone che vendono oggetti su piattaforme online. Il processo inizia normalmente: metti in vendita un oggetto, ricevi una proposta di acquisto e accetti. Le comunicazioni iniziali dalla piattaforma (es. Subito) sono reali, confermando l’affare e dicendo di attendere il pagamento.

La truffa inizia con un messaggio che sembra autentico e provenire dalla piattaforma. Questo messaggio dice “Per sbloccare il pagamento clicca qui”. Cliccando il link si apre una pagina che è una copia identica alla tua pagina dell’offerta, completa di brand, foto dell’oggetto venduto e importo. Sulla pagina, un messaggio indica che il pagamento è “bloccato per motivi di sicurezza” e chiede di cliccare per sbloccarlo. Questa pagina viene clonata molto velocemente dopo che l’oggetto è stato messo in vendita, anche solo 10 minuti dopo. Cliccando sul bottone per “sbloccare il pagamento”, viene richiesto di “inserire i dati della tua carta di credito per poter effettuare la transazione”. Questo è il momento cruciale in cui si dovrebbe avere il sospetto. Fornire i dati della carta di credito permetterebbe ai truffatori di accedere ai fondi. La truffa è considerata “furba”. È stato segnalato che anche le piattaforme stesse potrebbero non essere a conoscenza di questa specifica modalità di frode. Le comunicazioni di pagamento reali da parte delle piattaforme dovrebbero generalmente arrivare via email con un link.

Il CEO Forenser Paolo Dal Checco come consulente tecnico per Le Iene

Questo servizio TV per Le Iene prosegue un ciclo di servizi dove il CEO Forenser Srl Paolo Dal Checco, in qualità di Consulente Tecnico de Le Iene, ha dato il suo contributo per chiarire gli aspetti tecnici delle frodi informatiche e fornire alcuni spunti per difendersi. L’attività di consulente tecnico per Le Iene, nei servizi nei quali viene coinvolto, è un modo di aiutare le persone a proteggersi dalle truffe, dagli attacchi informatici, dai raggiri e dalle minacce aumentando la consapevolezza del pubblico circa le questioni tecniche che sottendono a questo tipo di minacce.

Confidiamo infatti che, anche grazie ai Servizi TV de Le Iene, le persone possano conoscere in anticipo le mosse dei truffatori ed evitare di essere truffate, dato che la miglior difesa è proprio la consapevolezza, la conoscenza, il “farsi trovare pronti” nel momento in cui verremo contattati via SMS o Whatsapp da potenziali truffatori che tenteranno di farci inserire codici, installare applicazioni, accettare lavori, investire in criptomonete o trading con promesse di facili guadagni o a volte ricatti o estorsioni.

Il Consulente Tecnico de Le Iene Paolo Dal Checco

Le indicazioni fornite da Paolo Dal Checco in risposta alle domande della Iena Matteo Viviani, quale Consulente Tecnico de Le Iene nel servizio sulle 5 truffe al cellulare, possono infatti essere utilizzate per difendersi dalle frodi online e non solo, per quanto ribadiamo che la prima difesa è la consapevolezza e l’attenzione alle comunicazioni che giungono da parte di chi ci chiede soldi, dati o di agire con urgenza, proponendo in genere offerte “too good to be true”, cioè troppo belle per essere vere.

Cosa fare si si è vittima di truffa o frode informatica

Purtroppo è frequente che le persone cadano vittima di questo tipo di truffe e richiedano poi al consulente informatico forense una perizia informatica per poter ricostruire quanto effettivamente accaduto e far valere i propri diritti tramite una querela o una causa in Procura o Tribunale, eventualmente acquisendo tramite copia forense le prove informatiche che testimoniano quanto effettivamente accaduto.

Ovviamente è importante rivolgersi innanzitutto all’Autorità Giudiziaria, ad esempio passando dalle Forze dell’Ordine come la Polizia Postale ma non solo, anche i Carabinieri, Guardia di Finanza o in generale la Procura della Repubblica possono accettare querele o esposti.

Un buon avvocato è altresì strategico per potersi tutelare, consigliamo di scegliere avvocati e studi legali che abbiano pratica nel mondo della informatica forense e nei reati informatici, così che possano comprendere le questioni legate alle prove digitali, all’importanza di una copia forense delle evidenze digitali e sappiano gestire cause basate sul mondo digitale.

Un suggerimento che possiamo dare a chi fosse caduto vittima di queste truffe è procedere immediatamente – in autonomia o con l’ausilio di un perito forense – con acquisizione forense delle prove digitali che testimoniano l’evento e possano ricondurre all’attribuzione dell’autore. Le prove digitali sono infatti uno dei requisiti essenziali per procedere poi con una denuncia/querela in Procura, presso i Carabinieri, Polizia Postale, Guardia di Finanza o Polizia Giudiziaria oppure con una causa civile in Tribunale per risarcimento danni, ricorso, ATP, descrizione, citazione in Giudizio.

Le Nuove frontiere delle Prove Digitali: web forensics a Milano per MSAB

Giovedì 8 maggio 2025 dalle ore 8:30 alle ore 18:30 si terrà a Milano, presso Il Grand Hotel Doria, l’incontro dal titolo “Nuovi Orizzonti per le Indagini Digitali Forensi: Sfide e Soluzioni” organizzato da MSAB, in collaborazione con NUIX, SANS ed E-Trace.

Durante il seminario gli ospiti potranno assistere a presentazioni di importanti esperti d’informatica forense, esponenti di pubbliche autorità europee ed rappresentanti italiani delle relative realtà aziendali coinvolte.

L’ordine del giorno della conferenza sulla digital forensics organizzata da MSAB è il seguente:

  • 8:45 Registrazione Partecipanti
  • 9:30 Introduzione
  • 9:45 Ghennadii Konev & Giovanni Maria Castoldi con l’intervento: “Non Solo FFS, Estrazioni Fisiche BFU con XRY”
  • 10:30 Coffee Break
  • 10:45 Mattia Epifani con l’intervento: “Not So Private Browsing!”
  • 11:45 Dario Beniamini con l’intervento: “Rethinking Digital Investigations: Beyond Keyword Searches”
  • 12:30 Paolo Dal Checco & Andrea Lazzarotto con l’intervento: “Web Forensics: Le Nuove frontiere delle Prove Digitali”
  • 13:15 Pranzo
  • 14:30 Manlio Longinotti con l’intervento: “SANS DFIR Trainings: La Formazione Oltre l’Aggiornamento”
  • 15:00 Pier Luca Toselli & Roberto Murenec con l’intervento: “Perquisizione e Sequestro del Dispositivo “Mobile” Tra Rispetto delle Regole Processuali e delle Garanzie di Parte”
  • 15:45 Coffee Break
  • 16:00 Intervento E-Trace
  • 16:45 Q&A, Demo
  • 18:00 Termine

Nello specifico, durante la conferenza su informatica forense organizzata da MSAB a Milano, insieme al collega Andrea Lazzarotto terrò un intervento sula “Web Forensics”, cioè l’insieme di tecniche, metodologie, princìpi e strumenti d’informatica forense applicati alla cristallizzazione o copia forense di siti web e risorse online finalizzata a un utilizzo in Tribunale in cause civili o penali.

Web Forensics

L’intervento sulla web forensics durante l’evento di Milano, tenuto dal Dott. Paolo Dal Checco e dal Dott. Andrea Lazzarotto, entrambi soci ONIF (Osservatorio Nazionale d’Informatica Forense), sarà un misto tra teorico e pratico, con alcuni esempi di come sia possibile procedere a realizzare copie forensi di siti web, pagine, chat, post, commenti e qualunque risorsa presente su Internet, protetta o meno da password o credenziali di accesso.

Conferenza su digital e web forensics a Milano

I relatori che parteciperanno all’evento MSAB a Milano su informatica forense, mobile e web forensics sono i seguenti:

  • Mattia Epifani, CEO di Reality Net, consulente informatico forense, esperto in attività di Digital Mobile Forensics, docente certificato SANS, docente universitario, autore e divulgatore, con l’intervento: “Not So Private Browsing!“;
  • Paolo Dal Checco, Consulente informatico forense, esperto in attività di Digital Mobile Forensics, analisi e corsi OSINT, perizie informatiche su criptovalute, analisi forense di malware, docente universitario, autore e divulgatore, con l’intervento: “Web Forensics: Le Nuove frontiere delle Prove Digitali”;
  • Andrea Lazzarotto, consulente informatico forense, esperto in attività di Digital Mobile Forensics, ricercatore, sviluppatore, con l’intervento: “Web Forensics: Le Nuove frontiere delle Prove Digitali”;
  • Roberto Murenec, Maresciallo in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone, autore, divulgatore ed esperto di Digital Forensics e relativa regolamentazione legislativa;
  • Pier Luca Toselli, Luogotenente Carica Speciale in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, esperto di Digital Forensics e relativa regolamentazione legislativa, con l’intervento: “Perquisizione e Sequestro del Dispositivo ‘Mobile’ Tra Rispetto delle Regole Processuali e delle Garanzie di Parte”
  • responsabili di E-Trace, rivenditore esclusivo MSAB per il territorio italiano;
  • Manlio Longinotti, Responsabile Italia SANS, con l’intervento: “SANS DFIR Trainings: La Formazione Oltre l’Aggiornamento”
  • Dario Beniamini, Esperto in proprietà intellettuale e tutela dei marchi, DFIR, NUIX Senior Consultant, docente certificato SANS, con l’intervento: “Rethinking Digital Investigations: Beyond Keyword Searches”
  • Ghennadii Konev, technical sales engineer di MSAB, con l’intervento: “Non Solo FFS, Estrazioni Fisiche BFU con XRY”
  • Giovanni Maria Castoldi, MSAB North Mediterranean Area Sales Manager.

L’evento è completamente gratuito ed un business lunch, così come le pause caffè, saranno offerte a tutti i partecipanti.

Per informazioni o iscrizioni, è disponibile gratuitamente il link dell’evento sul sito MSAB.

Seminario su Acquisizione delle prove digitali per AIGA Torino

Mercoledì 3 luglio 2024 dalle ore 15:00 alle ore 17:00 si terrà, da remoto e in presenza presso la sala della Fondazione Fulvio Croce in Via Santa Maria 1, a Torino, il seminario dal titolo “Acquisizione delle prove digitali: una guida operativa” organizzato da AIGA Torino – Associazione Italiana Giovani Avvocati – in collaborazione con Consolle Avvocato.

AIGA - Seminario su acquisizione della prova informatica digitale

Introduce e modera la conferenza su digital forensics e acquisizione della prova informatica l’Avv. Vincenzo Russo, del Foro di Salerno, con i seguenti relatori:

  • Avv. Francesco Verna, del Foro di Torino
  • Avv. Salvagore Crimi, del Foro di Torino
  • Dr. Paolo Dal Checco, Consulente Informatico Forense
  • I temi trattati durante il seminario sull’acquisizione delle prove digitali sono i seguenti:
  • Acquisizione forense delle prove digitali in ambito di perizia informatica, criteri di acquisizione e standard ISO di ammissibilità e presentazione delle prove web in Tribunale
  • Motivi per richiedere acquisizione forense di una pagina web tramite una perizia informatica, cosa può essere autenticato, obiezioni comuni sollevate dalle controparti
  • Strategie per affrontare le criticità e difendere l’affidabilità delle prove, autenticazione delle prove
  • Analisi del peso probatorio delle prove web rispetto ad altre forme di prova

L’attività formativa della conferenza sull’informatica giuridica è accreditata dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) ai fini della formazione professionale continua in forza del Protocollo sottoscritto con il Consiglio Nazionale Forense del 41 settembre 2016.

La brochure dell’evento sull’informatica forense e l’acquisizione della prova è scaricabile dal seguente link.

La raccolta delle prove dei comportamenti illeciti dei lavoratori e gli strumenti di forensic investigation

Giovedì 16 maggio 2024 si terrà il seminario organizzato da Paradigma dal titolo “I controlli a distanza sull’attività dei lavoratori tra privacy, tutele lavoristiche ed evoluzione tecnologica” durante il quale si parlerà di evoluzione giurisprudenziale, orientamenti privacy e INL, implementazione delle policy e dei regolamenti aziendali, i controlli sul lavoratore in smart working, corretta impostazione dei procedimenti disciplinari, raccolta delle prove e strumenti di forensic investigation.

All’interno del seminario, i Dr. Paolo Dal Checco terrà una lezione sulla raccolta delle prove dei comportamenti illeciti dei lavoratori e gli strumenti di forensic investigation, orientata all’analisi delle metodologie, strumenti e princìpi d’informatica forense utilizzati nell’ambito delle perizie informatiche in contesti quali dipendente infedele, furto di know how, violazione di segreti industriali e commerciali, concorrenza sleale. L’intervento del Dr. Dal Checco verterà sulle attività illecite condotte dai lavoratori – spesso in tale contesto definiti “dipendenti infedeli” – per mezzo di strumenti informatici, le tecniche investigative informatiche forensi per l’accertamento di comportamenti illeciti, le criticità delle “ispezioni forensi” e le buone prassi per la loro corretta gestione, i limiti dell’utilizzabilità in giudizio di prove digitali erroneamente raccolte, le modalità di cristallizzazione e acquisizione forense dei dispositivi informatici L’analisi forense per la ricostruzione della prova informatica, la redazione e produzione in giudizio della perizia informatica forense sui sistemi dei dipendenti infedeli.

Raccolta delle prove informatiche tramite controlli datoriali sui dipendenti

I relatori del seminario sul controllo dei lavoratori da parte dell’azienda sono:

  • Dott. Paolo Dal Checco: Consulente Informatico Forense
  • Prof. Avv. Alessandro Del Ninno: Docente a contratto di Informatica Giuridica LUISS Guido Carli di Roma e Partner FIVELEX Studio Legale e Tributario
  • Prof. Avv. Arturo Maresca: Emerito di Diritto del Lavoro Sapienza Università di Roma, Founding Partner Studio Legale Maresca, Morrico, Boccia & Associati
  • Avv. Annalisa Reale: Partner Responsabile Dipartimento Diritto del Lavoro Chiomenti
  • Avv. Silvia Rizzato: Senior Associate Studio Legale Barraco
  • Avv. Renato Scorcelli: Founding and Managing Partner Scorcelli & Partners Studio Legale

Gli interventi che verranno presentati dai relatori durante la giornata dedicata ai controlli datoriali sui lavoratori sono i seguenti:

I limiti ai controlli a distanza sull’attività dei lavoratori, le modalità di effettuazione del monitoraggio “lecito” e i “controlli difensivi”
Le disposizioni dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori e i limiti del controllo a distanza “lecito” sull’attività dei lavoratori

Impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo a distanza
Il concetto di “strumento di lavoro” nella norma statutaria
Il caso del controllo tramite GPS (anche alla luce della sentenza del 13 dicembre 2022, Corte EDU)
La legittimità dei “controlli difensivi” alla luce del nuovo quadro normativo
e giurisprudenziale
Prof. Avv. Arturo Maresca, Sapienza Università di Roma

I controlli a distanza dei lavoratori tra norme lavoristiche, data protection e AI
Il quadro normativo di riferimento: rapporti tra Statuto dei Lavoratori, GDPR e Codice Privacy

Gli aspetti data protection: casi pratici di controlli leciti alla luce della Opinion
n. 2/2017 dei Garanti UE
Videosorveglianza, dati biometrici e geolocalizzazione dei lavoratori: il Provvedimento del Garante n. 231/2023 (Cassazione, 23 marzo 2023, n. 8375) Come redigere il Regolamento interno sull’uso degli strumenti informatici di lavoro e l’informativa sul trattamento dei dati

Gli aspetti AI: la prospettiva dei controlli alla luce del futuro Regolamento EU sull’Intelligenza Artificiale
Lavoro, algoritmi e controlli: una panoramica normativa
Le implicazioni del controllo a distanza nel c.d. lavoro algoritmico: la Direttiva UE del dicembre 2021 e il datore di lavoro rappresentato da una piattaforma elettronica

Prof. Avv. Alessandro Del Ninno, LUISS Guido Carli di Roma

I controlli sulla performance lavorativa effettuati tramite applicativi e strumenti informatici e i limiti imposti dalla disciplina dei controlli a distanza
Differenza tra controllo sulla produttività e classico controllo difensivo

I controlli sulla produttività e i limiti dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (Cassazione, 26 giugno 2023, n. 18168)
I limiti al controllo del rendimento della prestazione e i c.d. controlli difensivi occulti
Il controllo sulla produttività del lavoratore in smart working
I sistemi di controllo sulle chiamate e sui volumi gestiti: la posizione del Garante I meccanismi di rilevazione delle presenze e lo smartphone (Provvedimento
del Garante n. 350/2016)
L’impatto del Decreto Trasparenza e del Decreto Lavoro: obblighi aggiuntivi
in caso di utilizzo di sistemi di monitoraggio “integralmente” automatizzati L’utilizzabilità in sede disciplinare dei dati raccolti
L’adeguata informazione
Avv. Annalisa Reale, Chiomenti

Le implicazioni in materia di controlli e di privacy nello smart working
Il lavoro a distanza: telelavoro e smart working
La policy generale sullo smart working e l’accordo individuale sul lavoro agile
Il controllo a distanza e la tutela della privacy dei lavoratori nello smart working Le problematiche connesse agli strumenti utilizzati, alla sicurezza e alla protezione dei dati e del know-how aziendale

Il controllo sulla produttività del lavoratore in smart working

Avv. Silvia Rizzato, Studio Legale Barraco

Il procedimento disciplinare attivato sulla base dei controlli a distanza e i contenuti delle lettere di contestazione L’esercizio del potere disciplinare sulla base del controllo a distanza: modalità e limiti

Il potere disciplinare nei confronti del lavoratore in smart working
Il “licenziamento social”: la valenza disciplinare delle comunicazioni sui social network
Tecniche di redazione delle lettere di contestazione
Le prove nel procedimento disciplinare e le giustificazioni
Il licenziamento e le sanzioni disciplinari per condotte accertate attraverso gli strumenti di controllo a distanza
Avv. Renato Scorcelli, Scorcelli & Partners Studio Legale

La raccolta delle prove dei comportamenti illeciti dei lavoratori e gli strumenti di forensic investigation
Le attività illecite condotte dai lavoratori per mezzo di strumenti informatici
Le tecniche investigative per l’accertamento di comportamenti illeciti
Le criticità delle “ispezioni forensi” e le buone prassi per la loro corretta gestione
I limiti dell’utilizzabilità in giudizio di prove digitali erroneamente raccolte
Le modalità di cristallizzazione e acquisizione forense dei dispositivi informatici L’analisi forense per la ricostruzione della prova informatica
La redazione e produzione in giudizio della perizia informatica forense

Dott. Paolo Dal Checco, Consulente Informatico Forense